Suore Ospedaliere della Misericordia
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CHI SIAMO

IDENTITÀ E FINALITÀ DELLA STRUTTURA

Casa di riposo Residenza Maria Marcella

La Congregazione delle Suore Ospedaliere della Misericordia per rispondere al crescente fabbisogno della cultura odierna tramite la Madre Generale del tempo Madre Marcella Cavallari prese la decisione di costruire una casa di riposo per anziani al fine di assicurare una degna sistemazione a quanti, anziani autosuf­ficienti e muniti di sicuri mezzi economici, non trovino nell’ambiente fami­liare o in quello di strutture ricettive quel conforto di natura spirituale che faccia loro superare il bisogno, non indifferente, di una vita sociale comu­nitaria. L’odierna forma di assistenza che gli si esplica evidenzia un problema sociale molto emergente quello della “solitudine” che non necessariamente è connessa all’indigenza

La Casa di Riposo “Residenza Maria Marcella”, sita in Via della Vignaccia n.197, è un ente filiale della Congregazione delle Suore Ospedaliere della Misericordia, con sede in Roma, Via Latina n. 30.  La struttura accoglie perso­ne anziane, senza distinzione di razza, sesso e religione, che abbiano compiu­to il 50° anno di età, che non svolgano attività lavorativa dipendente o auto­noma, che al momento dell’ammissione siano autosufficienti, non affette da malattie contagiose, croniche o psichiche né dipendenti da alcool o droghe.

La struttura accoglie perso­ne anziane, senza distinzione di razza, sesso e religione

L’attività svolta dalla struttura è stata autorizzata al funzionamento il 5 aprile 1991 con DELIBERA N° 308 della GIUNTA REGIONALE DEL LAZIO.

La gestione della casa di riposo è affidata direttamente alla responsabilità delle religiose che vi abitano, al cui impegno è affidata la programmazione, la gestione e la realizzazione di tutte le attività utili al sostegno e alla promozio­ne integrale della persona a loro affidata, nella piena attuazione dell’indirizzo impresso dalla Congregazione all’opera di sostegno verso i più deboli. Il personale religioso e laico della Residenza si prende cura della persona anziana, dei suoi bisogni e dei suoi desideri con interventi integrati di tipo socio-assistenziale che mira a salvaguardare l’integrità psico-fisica il più possibile degli ospiti, a promuovere uno stato sta­bile di salute, a fare opera di prevenzione attraverso la cura specifica dell’igie­ne, dell’alimentazione e della mobilità.

La Residenza Maria Marcella è attualmente in grado di ospitare per un totale di 172 posti letto.

L’attività si rivolge a persone anziane autosufficienti. Coloro i quali, in seguito ad una lunga permanenza nella casa di riposo, dovessero contrarre malattie invalidanti continueranno a essere assistite con cura e attenzione, soprattutto nel momento doloroso dell’ultimo cammino.

SUORE OSPEDALIERE DELLA MISERICORDIA

Le Suore Ospedaliere della Misericordia, sono una congregazione di lunga tradizione, attive dal 1821. Nel maggio di quell’anno, infatti, per interessa­mento della nobildonna principessa Teresa Orsini Doria Pamphili Landi e secondo il volere del Papa Pio VII, un primo nucleo di queste sorelle fu intro­dotto nell’ospedale del SS. Salvatore, attuale ospedale S. Giovanni, per la direzione del servizio ospedaliero e per prestare loro stesse servizio alle infer­me.

Successivamente il 3 gennaio 1826, il Papa Leone XII, dopo essersi recato personalmente a verificare lo spirito e i desideri delle ospedaliere, emanava un Motu Proprio con il quale decretava e ordinava che questo primo nucleo di sorelle fosse eretto a comunità di Oblate Ospedaliere e che la loro missio­ne non fosse circoscritta al solo ospedale San Giovanni ma dedicarsi anche agli altri ospedali di Roma ed estendersi in altre città del regno pontificio tanto che nel giro di pochi anni anche gli altri ospedali di Roma, San Gallicano nel 1826 e il San Giacomo nel 1834 accolsero le dame di carità di Teresa Orsini, che più tardi presero il nome di Suore Ospedaliere della Misericordia.

Nel 1831 il Papa Gregorio XVI effettuò la visita apostolica all’Istituto delle Ospedaliere e dichiarò, con un decreto di lode, il suo paterno affetto per un Istituto “sì utile e sì necessario”.

Le Suore Ospedaliere della Misericordia, sono una congregazione di lunga tradizione, attive dal 1821

Il riconoscimento della personalità giuridica della Congregazione è avvenuto con decreto del C.P.S. il 3.10.1846, ma l’Istituto era già stato approvato di Diritto Pontificio sin dal 1831. La Congregazione da quel momento continuò ed ampliò la sua missione ed attività protese non solo a lenire le sofferenze del corpo ma anche a sollevare lo spirito dei malati che ad esse furono affidati.

Quale fosse lo spirito che ha sempre contraddistinto le Suore Ospedaliere della Misericordia, lo dimostrò la grande epidemia di colera che nel 1837 sconvolse molte regioni d’Europa e raggiunse anche Roma. Non vi fu fami­glia dove la peste non falciò qualche vittima. Gli Ospedali ormai rigurgitava­no di ammalati; le Suore raddoppiavano i sacrifici di generosità, giorno e notte, tanto che al termine del flagello sei di esse caddero vittime di carità e altruismo.

 

L’Istituto, operato il rinnovamento voluto dalla Chiesa, ha sempre più assun­to lo spirito missionario e la sua opera di misericordia è svolta verso i poveri e gli infermi negli ospedali di vario tipo’e nelle missioni, fra gente di varia razza, cultura, lingua e religione: USA (1966), India (1978), Madagascar, (1983) Filippine, (1985) Svizzera, (1990), Nigeria (1997), Cile (1997), Argentina (1999), Polonia (2006), Timorleste (2013), Cameroon (2013), Indonesia (2015), Vietnam (2017).

 

Tutte queste mutazioni non devono far dimenticare che nel primo secolo e mezzo di vita le Suore Ospedaliere della Misericordia hanno compiuto in Italia un gran bene nel campo dell’assistenza ospedaliera, un bene avvolto nella fitta nebbia della discrezione e dell’umiltà delle Sorelle dedite a svolge­re attività ospedaliera. Quello che è importante mettere in risalto è che la mag­gior parte dei sacrifici delle Suore sono scritti nel libro di Dio e solo raramen­te appaiono sui giornali degli uomini.

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